L’Italia ha da sempre generato, e ospitato, le migliori civiltà fondate dall’uomo, e ha comunicato, sin dalle sue origini, un’idea forte di bellezza, talento, operosità e generosità. Fortunatamente ancora oggi è così, ma quell’Italia migliore che quotidianamente opera attraverso la cultura e con qualità, passione civile ed etica, rischia di scomparire perché sepolta dal cinismo e da una cronaca che preferisce mettere in prima pagina la parte negativa del Paese: quella che non va o che non funziona, ma che fa notizia e consenso con un vocabolario sessista, reazionario e razzista per sollecitare consenso sulla paura e su una visione semplificata e rozza della realtà.

In un periodo come il nostro abbiamo quindi una grande responsabilità: rimettere al centro della scena la cultura e la coscienza civica, l’etica e la responsabilità sociale. A-Change sarà quindi una preziosa occasione per lasciarsi ispirare da esperienze civiche e da storie virtuose di sviluppo sociale, culturale ed economico promosse su scala nazionale, così da condividere modelli, strumenti, idee e soluzioni sui temi dell’economia, dell’ambiente, della salute, dell’educazione, dell’accoglienza, della legalità, della tutela del patrimonio storico-artistico, dell’inclusione sociale, dell’innovazione d’impresa, della cooperazione e della rigenerazione urbana.

A-Change, promosso dall’organizzazione Civitates e grazie alla collaborazione con l’Associazione ‘La Cultura che Vince’ [con cui sta elaborando l’Anagrafica Nazionale delle Buone Pratiche], intende rappresentare una preziosa occasione per affrontare il futuro con nuovi stimoli, prospettive e conoscenze, e per sollecitare comunità locali, amministrazioni, terzo settore e imprese a considerare la cultura, il civismo, la solidarietà, la cooperazione, la reciprocità, l’etica – ma anche la creatività, la fantasia, l’innovazione e il desiderio di rischiare (e perché no, anche di sbagliare) – quali strumenti di coesione sociale e motori di sviluppo economico responsabile e sostenibile.

Il programma di A-Change sarà costruito attorno a laboratori (per l’infanzia, i diversamente abili e la terza età), pensieri (lectiones magistrales), esperienze (momenti di ascolto di storie selezionate a cui ispirarsi), dialoghi (incontri e confronti), letture (presentazione di libri) e proiezioni (presentazione di docufilm e film): una serie di appuntamenti che avranno come protagonisti ricercatori, intellettuali, amministratori, innovatori sociali e innovatori d’impresa che saranno invitati per contribuire all’estensione e all’amplificazione di modelli, idee, proposte, contatti, relazioni e soluzioni per promuovere un nuovo sviluppo locale etico, solidale, inclusivo, responsabile e sostenibile.

Ma non solo. A-Change si distingue in quanto evento progettato, comunicato, prodotto e cofinanziato da un’intera comunità: una preziosa occasione – pedagogica e culturale – per sollecitare attivismo civico e per ritrovare il piacere di cooperare e creare nuove relazioni sociali, nonché per sollecitare un nuovo protagonismo dei giovani, dei mecenati e della società civile.

Agli abitanti delle comunità locali coinvolte nell’organizzazione di A-Change, il compito di:
1. co-firmare la programmazione dell’evento;
2. offrire accoglienza e ristoro a tutti i protagonisti dell’evento;
3. cofinanziare l’evento e la produzione di un docufilm attraverso donazioni liberali e sponsorizzazioni filantropiche;
4. comunicare l’evento con fotografie #eccomi_achange ed #eccoci_achange;
5. indicizzare e classificare le buone pratiche del proprio territorio;

A-Change è quindi un grande sogno utopico: una rete di innovatori, artisti, intellettuali, accademici e promoter che si sono distinti per capacità, innovazione, etica e responsabilità sociale; una rete che si dà appuntamento per mettere in circolazione idee, competenze, relazioni, capaci di costruire nuove prospettive e nuove esperienze di sviluppo responsabile, cooperativo e sostenibile; una rete capace di amplificare l’Italia giusta, quella che va oltre la retorica del buono, del bello e delle eccellenze; perché è il giusto che farà la differenza e perché il futuro è una responsabilità collettiva.

Vi aspettiamo. Dobbiamo essere in tanti.
Luciano Vanni [fondatore di Civitates]